TELECAMERE NEI NEGOZI: COME PROTEGGERE L’ATTIVITÀ E LA PRIVACY, NORME E DIVIETI
Difendersi da furti, rapine, taccheggi, aggressioni, intrusioni non autorizzate è un sacrosanto diritto di ogni esercente. Oltretutto, un sistema di videosorveglianza consente anche di monitorare altri tipi di eventi come imprevisti o malfunzionamenti di impianti e dispositivi che potrebbero causare danni ai locali.
Installare telecamere nei negozi per proteggere la propria attività e garantire sicurezza sul lavoro è fondamentale, ma bisogna conoscere la legge e sapere cosa si può fare e non si può fare in termini di privacy. Bisogna valutare alcuni fattori che non tutti conoscono.
Una recente ordinanza emessa dal Garante Privacy ha chiarito cosa non possono riprendere le telecamere nei negozi e quali sono i luoghi dove le riprese sono vietate.
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TELECAMERE NEI NEGOZI: IL PROVVEDIMENTO DEL GARANTE A TUTELA DELLA PRIVACY
Con ordinanza n. 273 del 28 luglio 2022, il Garante Privacy ha chiarito i confini legali in merito all’installazione di telecamere nei negozi. L’Autorità ha emesso questo provvedimento a seguito di un reclamo presentato da un cittadino contro un esercizio commerciale. In pratica, l’esercizio commerciale aveva posizionato una telecamera girevole sull’angolo esterno dell’edificio per inquadrare la pubblica via e l’ingresso di alcune abitazioni dei vicini, per registrare e conservare immagini senza apporre alcun cartello informativo con la dicitura ‘area videosorvegliata’.
Il Garante ha incaricato il Nucleo speciale tutela privacy della Guardia di Finanza per eseguire le necessarie verifiche. Il Nucleo ha accertato la presenza di una telecamera motorizzata posta all’angolo dell’incrocio tra due vie. Nel suo movimento ciclico, la telecamera riprendeva sia il marciapiede di fronte alla vetrina del negozio sia la carreggiata ed i marciapiedi delle vie pubbliche, incluse porte e finestre di immobili privati.
Nel chiarimento, il Garante privacy spiega che la videosorveglianza non deve superare lo scopo per cui viene progettata ed utilizzata, ovvero la sicurezza e la protezione della proprietà.
Si eccede lo scopo della videosorveglianza quando si riprendono immagini non pertinenti come le aree di proprietà dei vicini e di pubblico passaggio.
SANZIONE PECUNIARIA DI 2MILA EURO: IL ‘PERCHÉ’ DELL’ORDINANZA DI INGIUNZIONE DEL GARANTE
Per garantire la sicurezza della proprietà, il negoziante può installare i sistemi di videosorveglianza all’interno dei locali dove esercita la sua attività, a condizione di esporre il cartello informativo con dicitura ‘area videosorvegliata’ per avvisare dipendenti e clienti della presenza delle telecamere. Può collocarle per riprendere le casse e gli scaffali dove viene esposta la merce per prevenire furti di denaro contanti e di merce. Al contrario, nell’area esterna dei locali commerciali (su strada) la possibilità di posizionare telecamere è molto più circoscritta e limitata. I punti strategici dove è possibile posizionare le telecamere sono la cassa, l’accesso al locale, il retro o il magazzino.
L’autorità ha emanato un’ordinanza di ingiunzione applicando nei confronti dell’esercente una sanzione pecuniaria di 2mila euro imponendogli di apporre i cartelli informativi e di limitare la riprese della telecamera alle sole aree di stretta pertinenza. Questo perché l’angolo di visuale della telecamera mobile è risultato eccessivo rispetto all’obiettivo legittimo di proteggere il negozio da parte del titolare del trattamento dati. Nel suo movimento girevole, la telecamera riprendeva, come detto, la strada pubblica e le vicine proprietà private.
RIPRESE DELLE TELECAMERE NEGOZI: I LIMITI
Come già evidenziato in passato dal Garante, i sistemi di videosorveglianza privati (negozi inclusi) non possono riprendere aree pubbliche. Per aree pubbliche si intendono non solo vie, strade e piazze ma anche aree aperte al pubblico come quelle di pubblico passaggio, portici cittadini (di proprietà privata ma aperti al pubblico transito).
L’installazione di telecamere nei negozi (come in altri luoghi di lavoro) è legittima se si attiene all’obiettivo principale di sicurezza, quello cioè di monitorare, osservare e vigilare gli spazi di proprietà esclusiva a protezione di furti, atti vandalici ed altri reati che possono compromettere i beni dell’azienda. L’azione di telecamere ed altri dispositivi automatici non può estendersi ad aree pubbliche. Per rispettare questa norma, il Garante ha suggerito da tempo di adottare certi accorgimenti tecnici, tra cui:
- puntamento dell’obiettivo verso il basso in un’area circoscritta, di propria esclusiva pertinenza escludendo la pubblica via e vicine abitazioni private;
- oscuramento delle immagini;
- pixelizzazione delle immagini per rendere irriconoscibili i volti dei soggetti ripresi.
Possono installare telecamere nella pubblica via soltanto Enti pubblici come le Forze di Polizia ed i Comuni allo scopo di monitorare il territorio e prevenire reati.
TRASPARENZA E MINIMIZZAZIONE NEL TRATTAMENTO DI DATI PERSONALI
Il trattamento dei dati personali (ovvero di tutte quelle caratteristiche utili a identificare le persone riprese dalle telecamere ed i loro comportamenti) è una questione molto delicata. Tale trattamento deve rispettare i principi generali previsti dal Regolamento europeo GDPR (art. 5 Regolamento UE n. 2016/679), in particolare i principi di:
- Trasparenza che comporta l’apposizione di cartelli informativi con dicitura ‘area videosorvegliata’ per avvisare gli interessati della presenza di telecamere;
- Minimizzazione per cui i dati personali delle persone riprese devono essere pertinenti, adeguati e limitati alle finalità legittime del trattamento.
Il cartello informativo deve essere ben visibile e di facile lettura, con un simbolo efficace che non necessita di traduzioni. Inoltre, bisogna indicare se le immagini vengono solo visionate oppure registrate e raccolte. Non consentendo di tutelare la sicurezza, le telecamere finte sono inutili e non possono essere installate.
TELECAMERE NEI NEGOZI E PRIVACY: CONCLUSIONI DEL GARANTE
Con la recente ordinanza 273/2022 il Garante Privacy stabilisce che l’esercente titolare del trattamento dati personali deve individuare correttamente le aree di ripresa delle telecamere nel suo negozio. Deve fare molta attenzione nell’adottare strumenti che limitino le riprese soltanto alle aree di pertinenza ed apporre cartelli informativi con dicitura ‘area di videosorveglianza’ per segnalare la presenza delle telecamere indicando titolare e finalità del trattamento dati.
In particolare, per gli esercizi commerciali, è necessario adottare modalità ed accorgimenti allo scopo di limitare l’angolo visuale dell’area da proteggere. La ripresa di luoghi e dettagli non rilevanti per proteggere legittimamente i locali è da evitare il più possibile.
INSTALLAZIONE TELECAMERE NEI NEGOZI: REGOLE DA SEGUIRE, COSA DICE LA LEGGE
L’installazione delle telecamere tanto negli esercizi commerciali quanto nei luoghi di lavoro in genere è ammessa esclusivamente per almeno uno dei tre seguenti motivi:
- Tutela e difesa del patrimonio;
- Sicurezza sul lavoro;
- Scopi organizzativi e produttivi.
In sintesi, ecco quali sono i procedimenti da eseguire per l’installazione di impianti di videosorveglianza nei negozi:
- Cartello informativo da collocare nei luoghi ripresi, all’ingresso del negozio o nelle immediate vicinanze: deve avere un formato e un posizionamento ben visibile e contenere tutti gli elementi previsti dall’art. 13 del Codice della Privacy (nome del titolare e finalità del trattamento dati, immagini solo visualizzate o registrate). I cartelli devono anche rispettare le linee guida 3/2019 adottate dall’EDPB (Comitato Europeo per la Protezione dei Dati);
- Individuazione dei soggetti autorizzati a visionare le immagini tramite credenziali di identificazione;
- Comunicazione all’ispettorato del lavoro o alle rappresentanze sindacali della presenza di telecamere se all’interno del negozio ci sono dipendenti. Senza questa autorizzazione, qualsiasi liberatoria firmata dai dipendenti non ha alcun valore legale;
- Periodo di conservazione delle immagini e video registrati non superiore alle 24 ore dall’orario di registrazione, possibilmente tramite sistemi automatici. In certi casi, la durata della conservazione può arrivare fino ad una settimana: può succedere durante i giorni festivi o di chiusura, a seguito di una rapina per analizzare le immagini o a seguito di una DPIA, valutazione del livello di rischio;
- Divieto di registrare voci e suoni e di installare le telecamere in bagni o camerini.
TELECAMERE NEGOZI E NON SOLO PER PROTEGGERE LA TUA ATTIVITÀ
Insieme ad un sistema di videosorveglianza avanzato, ben progettato e che rispetti le norme di riferimento, ciò che garantisce il massimo della sicurezza è un progetto personalizzato in base alle esigenze e criticità del negozio che preveda l’utilizzo di altri dispositivi.
Tra questi dispositivi, Più Sicurezza consiglia:
- Antifurto collegato alle centrali operative delle Forze dell’Ordine (Carabinieri e Polizia): per il collegamento l’impianto deve essere necessariamente certificato da un professionista della sicurezza;
- Impianto di allarme perimetrale;
- Videoallarme;
- Nebbiogeno;
- Telecamere termiche per la visione notturna;
- App per il controllo da remoto;
- Vigila+.
Progettiamo e realizziamo sistemi di sicurezza personalizzati che vanno ben oltre il sistema di videosorveglianza standard, tanto per privati quanto per negozi, uffici e siti ad alto rischio. Bisogna considerare vari aspetti come le aree critiche per il monitoraggio, le risorse da proteggere, la capacità di registrare immagini di alta qualità escludendo voci e suoni, gli orari in cui i locali sono più vulnerabili.
E’ estremamente importante evitare che le telecamere siano hackerate grazie alla crittografia a protezione del flusso dei dati, ad una rete Wi-Fi sicura, ad un fornitore affidabile.