TELECAMERE E DRONI CONTRO GLI INCENDI IN ITALIA

Da inizio estate, nel nostro Paese si verificano mediamente 5 incendi al giorno: sono migliaia gli ettari di boschi e campi che vanno in fumo da Nord a Sud. Sono questi i numeri emersi dall’analisi di Coldiretti su dati Effis (sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi della Commissione UE).

I roghi, nel periodo estivo, sono più che triplicati: colpiscono il Carso friulano, la Maremma toscana, Lazio, Puglia, Sicilia, Basilicata fino a Liguria ed Emilia Romagna. Vengono messi in campo telecamere e droni contro gli incendi in Italia: la tecnologia interviene per frenare un fenomeno preoccupante. Oltre alle azioni dolose e criminali dell’uomo (nel 60% dei casi), le fiamme sono favorite dalle temperature elevate (che superano i 40 gradi), dal cambiamento climatico e dalla siccità, dall’assenza di precipitazioni che hanno inaridito i terreni.

Il 2022 è l’anno più caldo di sempre nella nostra Penisola. I danni ambientali, economici e turistici delle aree devastate dagli incendi non si contano. Le azioni di prevenzione, di monitoraggio e di intervento per fronteggiare gli incendi rappresentano la priorità in questo periodo.

Uno studio dell’Università Cattolica ha denunciato che, nel 2021, l’Italia è stato il primo Paese in Europa ed il secondo nel mondo per numero di incendi registrati: 1422 incendi per complessivi 160.000 ettari di superficie bruciati. E’ il numero più alto dell’ultimo decennio: i ricercatori si aspettano dati peggiori per il 2022. Il 2 agosto Greenpeace Italia ha reso disponibile online la mappa degli incendi nel mondo in tempo reale. L’emergenza è globale: bisogna dedicare più risorse al controllo ma, soprattutto, alla prevenzione degli incendi che causano perdite di vite umane e di biodiversità, ingenti emissioni di gas serra. E’ fondamentale agire, serve maggiore prevenzione e tempestività.

TELECAMERE E DRONI CONTRO GLI INCENDI IN ITALIA: SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA AD HOC

Nei parchi e nei boschi, da anni vengono utilizzate le telecamere per la prevenzione ed il contrasto degli incendi. I sistemi di videosorveglianza di questo tipo utilizzano telecamere differenti da quelle che utilizziamo in casa per difenderci dai ladri.

Nel contrasto agli incendi boschivi si utilizzano due tipi di videocamere:

  • Telecamere megapixel in grado di monitorare grandi aree di territorio boschivo;
  • Termocamere radiometriche (e non radiometriche) con tecnologia ad infrarossi. Le prime misurano la temperatura in ogni punto dell’immagine e vengono sfruttate anche nei siti di stoccaggio dei rifiuti. Le termocamere non radiometriche misurano l’energia termica: spesso, vengono montate sui droni ma non vengono usate nel monitoraggio o prevenzione degli incendi boschivi.

Le telecamere impiegate per monitorare i boschi si possono manovrare da remoto dalla centrale, quindi spostare in vari punti sensibili da tenere d’occhio.Fine modulo

TELECAMERE TERMICHE PER MONITORARE GLI INCENDI

Negli ultimi anni, si sente parlare sempre più spesso di telecamere termiche come nel caso dei droni con termocamere integrate.

Nota anche come termocamera infrarossi, la telecamera termica rileva il calore prodotto dalla temperatura di qualsiasi corpo (essere umano, animale, oggetto, veicolo, ecc.). Il calore rilevato viene convertito in segnale elettronico elaborato per generare un’immagine termica su un display.

Inizialmente, le telecamere termiche venivano usate in ambito militare. Una volta sfruttate in ambito civile, sono state adoperate in vari settori, tra cui salute (per rilevare la temperatura corporea e individuare, ad esempio, persone eventualmente positive al Covid), sicurezza (inclusa la prevenzione di incendi) e supporto alle Forze dell’Ordine per identificare soggetti nascosti o in fuga o per missioni di ricerca e salvataggio.

Largamente usate per la security ed il monitoraggio degli edifici, grazie agli infrarossi le telecamere termiche rilevano anche al buio la minima traccia di calore emesso, incluso quello proveniente da un incendio.

Le telecamere con rilevazione della temperatura garantiscono un ottimo monitoraggio da remoto delle aree a rischio incendio: si attiva l’allarme quando la temperatura supera un certo limite impostato o se aumenta troppo rapidamente.

Grazie a soluzioni smart che prevedono l’integrazione di telecamere di rete e sensori intelligenti, il fuoco è una sfida che le smart city possono affrontare meglio.

DRONI: PREZIOSI ALLEATI NEL CONTRASTO DEGLI INCENDI

I droni perlustrativi dotati di termocamera sono in grado di scovare roghi ed ultimi focolai o aree dove il fuoco potrebbe riprendere forza dopo un intervento. I dispositivi ottici più sensibili al calore (termocamere) sono capaci di captare in profondità le variazioni di calore del terreno monitorando in modo più accurato l’eventuale presenza di focolai (anche piccoli e nascosti) che, se non spenti, potrebbero innescare nuovi incendi boschivi.

I droni sono preziosi alleati nel contrasto degli incendi: forniscono informazioni rapide, sono economici ed inquinano molto meno rispetto ad aerei ed elicotteri. I modelli a lungo raggio possono fare ricognizioni fino a 10 ore consecutive (il triplo rispetto ad un elicottero). Affinché operino al meglio, i droni necessitano della migliore connettività: spesso, gli incendi bruciano anche le reti tradizionali, quindi servono reti cellulari 4G LTE e 5G con router mobili ruggedized che permettono di comunicare anche nei momenti peggiori quando è in corso un incendio. La rete cellulare consente di raccogliere video ed immagini allo scopo di organizzare i soccorsi e prendere tempestivamente decisioni fondamentali.

Il ruolo dei droni è essenziale negli interventi su incendi boschivi difficilmente controllabili, che mettono a rischio l’incolumità dei piloti e delle squadre di soccorso. I droni offrono dati accurati, la visuale completa dell’area coinvolta: aiutano i vigili del fuoco a individuare la direzione delle fiamme, a prendere decisioni immediate, ad agire al meglio e tempestivamente.

TELECAMERE E DRONI CONTRO GLI INCENDI IN ITALIA: I VANTAGGI

Nel campo della sicurezza pubblica, i droni sono ampiamente diffusi: diversi enti governativi ne stanno estendendo l’uso in vari contesti, tra cui pianificazione ambientale, lavori pubblici, trasporti e servizi di emergenza (inclusa la prevenzione ed il contrasto degli incendi).

I principali vantaggi dell’utilizzo dei droni nella prevenzione e gestione degli incendi sono quattro:

  • garantiscono la sicurezza degli operatori attraverso il monitoraggio e la gestione efficace delle emergenze, offrendo una visione chiara e completa della zona da soccorrere;
  • offrono una consapevolezza immediata della situazione, permettono di organizzare in poco tempo l’intervento. I droni che dispongono di termocamere a infrarossi forniscono immagini in diretta streaming e permettono agli operatori di primo soccorso di individuare segnali di calore che indicano la presenza di primi focolai e di esseri umani;
  • permettono di prendere decisioni informate e tempestive trasmettendo dati e informazioni in tempo reale alla sala di comando e monitorando la stessa squadra in sede di intervento;
  • effettuano mappature rapide per agevolare lo svolgimento delle operazioni e per la fase post-emergenza (successiva allo spegnimento del rogo). Per gli incendi boschivi, si utilizzano generalmente droni dotati di due fotocamere, una visiva (che osserva la situazione in tempo reale) e l’altra termica (che va in cerca di tracce di calore di esseri umani e focolai d’incendio). Forniscono un quadro più dettagliato della situazione, esplorano aree ad alto rischio e spazi chiusi, localizzano la presenza di persone intrappolate anche in aree offuscate dal fumo.

IL PRIMO DRONE ANTI-INCENDI ITALIANO A PROPULSIONE SOLARE

Di recente, è stato sviluppato il drone anti-incendi FireHound Zero: nonostante il suo nome inglese (firehound si traduce in ‘segugio di fuoco’), è stato realizzato da due aziende italiane. E’ il primo drone alimentato ad energia solare (non inquinante, silenzioso) con tecnologia a infrarossi e la forma di un mini aeroplano: ha il compito di scovare incendi boschivi (anche roghi di piccole dimensioni, di 30-40 cm di diametro) consentendo alla Protezione Civile ed ai Vigili del Fuoco di intervenire tempestivamente, prima che diventino troppo estesi.

Lo Zero inserito nel nome di questo speciale drone è scaramantico: si spera di ridurre fino ad azzerare il numero di incendi che divampano e si estendono senza essere stati individuati in tempo.

FireHound Zero (detto anche FH-0) può monitorare e scansionare 500 ettari all’ora grazie ad un sofisticato sensore all’infrarosso; è in grado di fornire un allarme rapido con coordinate precise dei roghi alla centrale di controllo. Ha un’autonomia di oltre otto ore grazie alle celle fotovoltaiche poste sulle ali, una lunghezza di 87 cm, un’apertura alare di 2 mt. Pesa 1,5 kg, vola ad una velocità di 40 km orari e ad una quota operativa di 120 mt. Ha un raggio d’azione di 10 km estendibili a diverse centinaia di km con tecnologia 4G/5G già installata.

E’ in corso una trattativa con i ministeri a Roma ed alcuni enti locali per l’eventuale utilizzo del drone italiano FireHound Zero.