RAPPORTO INTERSETTORIALE SULLA CRIMINALITÀ PREDATORIA 2021: I DATI OSSIF

Dal Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria 2021 emergono dati interessanti. Le rapine compiute in Italia nel 2020 calano generalmente del 17,6% (oltre 4mila casi in meno rispetto al 2019) nei siti ad alto rischio. In particolare, le rapine sono più che dimezzate nelle banche (-56,3%), calano notevolmente negli uffici postali (-35,8%), distributori di carburante (-33,9%), farmacie (-33,2%), tabaccherie (-31,4%), esercizi commerciali (-17,5%), nelle pubbliche vie (-16.7%) e nelle abitazioni (-13,4%).

Il 12° Rapporto, che analizza furti e rapine compiuti nel 2020 in tutti i comparti più a rischio, è stato realizzato dagli esperti di Ossif (Centro di Ricerca ABI sulla Sicurezza Anticrimine) e del Servizio Analisi Criminale della Criminalpol con la partecipazione di Assovalori, Confcommercio–Imprese per l’Italia, Federdistribuzione, Federfarma, Poste Italiane, Federazione Italiana Tabaccai, Aniesicurezza, Federsicurezza, Assiv, Italiana Petroli e Unem (Unione Energie per la Mobilità).

Oltre a fare il punto sulle rapine, il Report di Ossif prende in esame anche i furti.

L’obiettivo del Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria è acquisire dati ed elementi per contrastare la criminalità in modo sempre più efficace. Come ha sottolineato il Prefetto Vittorio Rizzi, Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza e Direttore Centrale della Polizia Criminale, “un’accurata attività di analisi e la condivisione del patrimonio informativo permettono di elaborare strategie mirate di prevenzione e contrasto delle minacce criminali”. Il monitoraggio e l’analisi dei dati aggiornati sono strumenti preziosi per cogliere tempestivamente le tendenze evolutive della criminalità predatoria.

Il Protocollo d’Intesa tra il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) è stato stipulato il 6 giugno 2006. Si tratta di una sinergia finalizzata all’evoluzione delle politiche di sicurezza attraverso nuove forme di prevenzione e contrasto al crimine diffuso coinvolgendo i principali organismi operanti nei settori strategici dell’economia italiana.

Abbiamo letto le 114 pagine del Report, ne è valsa la pena.

RAPPORTO INTERSETTORIALE SULLA CRIMINALITÀ PREDATORIA 2021: FURTI E RAPINE IN ITALIA NEL 2020

Nel 2020, sono stati commessi 721.680 furti e 20.000 rapine; sono calati rispettivamente del 32,7% e del 17,6% rispetto all’anno 2019.

I comparti presi in esame dal Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria 2021 sono 9: banca, area di servizio, farmacia, esercizio commerciale, distributore di carburante, gioielleria/laboratori di preziosi, locale/esercizio pubblico, ufficio postale e tabaccheria/ricevitoria. La Lombardia è la Regione italiana con i dati più elevati in assoluto (soprattutto Milano): anche il Lazio presenta valori elevati sia per le rapine sia per i furti (Roma, in particolare).

Le rapine fallite nelle banche sono pari al 41,2%: seguono gli uffici postali (22,6%) e le imprese della DMO (12,1%). Le rapine in tabaccheria vengono messe a segno nella quasi totalità dei casi.

In determinati settori (banche, uffici postali, tabaccherie e farmacie), le rapine sono calate in tutta Italia. La Sicilia presenta valori superiori alle media nazionale come pure Campania e Puglia. In particolare, il Lazio è la Regione a più alto rischio per le rapine in farmacia. Le 4 città più a rischio rapina sono Catania, Palermo, Bologna e Torino.

Riguardo ai furti, nel 2020 i furti in abitazione si confermano quelli più frequenti con oltre 109 mila casi (15,2% del totale), seppure in calo del 33,8% rispetto al 2019. Seguono i furti ad auto in sosta (11,7%), autovetture (10,5%) e i furti con destrezza (10,3%).

Per alcuni tipi di furti, il calo è stato superiore al decremento generale (-32,7%): si tratta di furti nei locali/esercizi pubblici (-47,9%), furti con destrezza (-46%), furti ad auto in sosta (- 38,1%) e in abitazione (-33,8%).

In calo anche le altre categorie analizzate: banche (-32,4%), esercizi commerciali (-31,1%), tabaccherie (-15,7%), farmacie (-12,5%) ed uffici postali (-4,1%).

L’eccezione riguarda i distributori di carburante per i quali c’è stato, invece, un incremento da 4,7 episodi ogni 100 punti operativi nel 2019 a 5,2 nel 2020. Il settore della DMO è quello con il più alto indice di rischio.

I furti verso banche ed uffici postali registrano il più elevato tasso di fallimento (rispettivamente, 59,1% e 57,3%).

Nel Lazio, il livello di rischio furti supera la media nazionale per tutte le categorie: a seguire Emilia-Romagna, Toscana e Campania.

RAPPORTO INTERSETTORIALE SULLA CRIMINALITÀ PREDATORIA 2021: FURTI E RAPINE IN BANCA

Giovanni Sabatini, Direttore Generale dell’Abi, ha evidenziato che, rispetto a 10 anni fa, le rapine ai danni delle banche sono calate del 91% passando da 1.382 (2011) a 119 (2020). E’ fondamentale rafforzare la collaborazione con istituzioni e Forze dell’Ordine: non a caso, nella fase emergenziale della pandemia Covid, l’Abi ha intensificato la collaborazione con il Ministero dell’Interno. E’ un presupposto essenziale a presidio della legalità e l’ha dimostrato appieno.

Senza dubbio, la pandemia Covid-19 e le conseguenti restrizioni alla circolazione hanno inciso notevolmente sul calo generale delle rapine che, comunque, è in atto da diversi anni. Negli ultimi 5 anni, le rapine in banca sono diminuite del 78%.

Nel 2020, è stato registrato un calo del 56,3% rispetto al 2019: un dato che dimostra l’efficacia delle diverse azioni di contrasto e prevenzione della criminalità adottate dalle banche.

Si è passati dai 25,1 milioni rapinati nel 2011 ai 2,7 del 2020 (un calo dell’89% pari ad oltre 20 milioni di euro).

Ad oggi, la Regione più colpita dalle rapine in banca resta la Lombardia, seguita da Sicilia, Emilia-Romagna, Toscana, Campania e Lazio, mentre le città più a rischio sono Milano, Bologna, Roma, Torino e Catania.

I furti in banca (557 nel 2020) sono diminuiti del 32,4% rispetto all’anno precedente. L’indice di rischio è il più basso degli ultimi 5 anni: 2,3 furti ogni 100 sportelli, con 8,3 milioni di euro ‘salvi’.

Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Veneto, Campania e Toscana restano le Regioni più colpite dai furti.

Gli attacchi agli AMT sono scesi del 16,9% con il 55,4% di episodi falliti grazie alla resistenza del mezzo forte, all’efficacia dei sistemi di protezione, all’attivazione del sistema di allarme collegato alle Forze dell’Ordine e/o alla vigilanza.

A gennaio 2021, per potenziare la sicurezza partecipata, l’ABI tramite Ossif ha condiviso con il Ministero dell’Interno una nuova versione del Protocollo d’Intesa per la prevenzione della criminalità ai danni delle banche da sottoscrivere con le Prefetture. L’Accordo riguarda la prevenzione di rapine, furti agli ATM, cyber physical security, aggressioni non predatorie, truffe agli anziani, atti vandalici e terroristici, infiltrazioni criminali nell’economia legale. Tale accordo sarà operativo a breve termine su quasi tutto il territorio nazionale.

ATTACCHI AGLI ATM E OPT A CONFRONTO

Nel 2020, mentre gli attacchi agli ATM bancari sono diminuiti del 16,9%, gli attacchi agli ATM degli uffici postali sono aumentati del 15,8%.

I furti agli accettatori di banconote della rete carburanti (OPT), dopo il calo del 2019, hanno registrato una lieve recrudescenza nel 2020 con 352 casi segnalati (5,2 furti ogni 100 distributori contro i 4,7 registrati nel 2019): il fenomeno risulta essere più critico se paragonato agli ATM. Per contrastare il fenomeno, le aziende hanno adottato misure di tipo tecnologico (blindaggio degli accettatori, sistemi di allarme aggiuntivi, ecc.) e di tipo comportamentale (riduzione del contante in cassa e nel terminale di piazzale).

Le rapine ai distributori di carburante sono diminuite del 33,9%. Con il Progetto Zero Contanti, Unem ha promosso la moneta elettronica per ridurre l’uso di contanti nei punti vendita.

RAPPORTO INTERSETTORIALE SULLA CRIMINALITÀ PREDATORIA 2021: RAPINE E FURTI NEGLI UFFICI POSTALI

Negli ultimi 5 anni, le rapine negli uffici postali sono calate del 71%, mentre nel 2020 si regista un decremento del 35,8% rispetto all’anno precedente. Nonostante il calo, l’ammontare complessivo sottratto è rimasto invariato rispetto al 2019 (oltre 1,5 milioni di euro) per l’importo medio più alto sottratto nel corso delle rapine.

La Lombardia è in controtendenza con un aumento del 63%: i colpi sono aumentati anche nel Lazio passando da 12 a 16.

I furti negli uffici postali calano del 4,1%: le Regioni più colpite sono Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Puglia e Toscana. Gli attacchi agli ATM sono aumentati del 15,8%.

In particolare, nell’anno in corso, Poste Italiane ha implementato attività di prevenzione e contrasto alla criminalità predatoria con diverse linee di azione tra cui:

  • Graduale riduzione del contante presso gli uffici postali;
  • Gestione automatizzata del denaro in pagamento e in incasso (TCR-Teler Cash Recycler);
  • Vigilanza privata;
  • Sostituzione dei sistemi di sicurezza attiva (antintrusione, controllo accessi, videosorveglianza) con dotazioni tecnologicamente più avanzate ed integrazione di soluzioni di intelligenza artificiale;
  • Adozione dei protocolli di collaborazione per la sicurezza con le Forze dell’Ordine (progetto sicurezza partecipata);
  • Gestione da remoto dei sistemi di sicurezza;
  • Acquisizione di ATM di nuova generazione dotati di ghigliottina (sistema di protezione fisica particolarmente efficace nel contrastare attacchi con esplosivo);
  • Monitoraggio da remoto della sicurezza (guardia virtuale live, analisi intelligente delle immagini delle telecamere a protezione degli ATM.

FURTI E RAPINE NELLE FARMACIE

Nel 2020, le rapine nelle farmacie sono calate del 33,2% rispetto al 2019, mentre i furti sono diminuiti del 12.5%.

Il 18 settembre 2020, Federfarma ha siglato il rinnovo del Protocollo di Intesa con il Ministero in materia di video allarme antirapina collegato in tempo reale con le sale operative di Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri.

TRASPORTO VALORI: ATTACCHI NEL 2020

Nel 2020, sono stati segnalati 44 attacchi ai danni di aziende di trasporto valori contro i 32 casi del 2019.

In dettaglio, si sono verificati 8 assalti ai furgoni blindati (nessuno dei quali è stato portato a termine) e 36 attacchi ‘rischio marciapiede’ (durante il carico/scarico del denaro) di cui 27 portati a compimento.

Ad attaccare sono bande specializzate e organizzate, pronte a cimentarsi in imprese criminali ad altissimo rischio, con capacità militari ed armi particolari (non solo armi da fuoco ma esplosivi e kalashnikov).

Attualmente, tutti i mezzi adibiti al trasporto valori sono dotati di:

  • difese fisiche e balistiche capaci di resistere all’apertura e allo sfondamento;
  • sensori di allarme sofisticati, perennemente attivi, in grado di rilevare automaticamente anomalie ambientali (forti rumori, spari, urti improvvisi) e di trasmettere variazioni di stato dell’impianto; sono programmabili dalla centrale operativa, gli operatori a bordo dei mezzi non possono modificarli;
  • sistemi gps satellitari con canali di trasmissione multipli e difficilmente oscurabili;
  • valigette per il trasbordo del denaro in grado di macchiare indelebilmente il contante in caso di allontanamento dal mezzo di trasporto valori.

I centri di trattamento e deposito valori sono dotati di soluzioni antintrusione come nebbiogeni, serrature con sistemi multipli di back up, difese elettroniche di controllo agli accessi, sensoristica di allarme, TVCC, sistemi di comunicazione e trasmissione da remoto di allarme ed immagini con monitoraggio no-stop e collegamenti con le Forze dell’Ordine.