SICUREZZA A TORINO: LA PRIORITÀ DEL CANDIDATO SINDACO DAMILANO

Un momento di apprensione durato un giorno. Dopo il lieve malore annunciato e la campagna elettorale sospesa per 24 ore su indicazione medica, il candidato sindaco del centrodestra e di Torino Bellissima Paolo Damilano torna alla carica. “Sto meglio, la giornata di riposo è stata utile”. Gli è servita per riflettere, ripensare a tutte le voci ed i volti delle centinaia di persone incontrate nella campagna elettorale. E’ importante ascoltare tutti ed imparare da ognuno, lasciare aperto un dialogo costante (anche con gli altri candidati Stefano Lo Russo -centrosinistra e Valentina Sganga – 5 Stelle/Verdi), fare ciò che serve a Torino.

#CèDaFare, #CèDaCambiare: è questo lo slogan di Paolo Damilano, che non è solo uno slogan. C’è tantissimo da fare. Bisogna ricostruire il lavoro, la Sicurezza a Torino che deve tornare Bellissima. Per raggiungere l’obiettivo non serve la retorica, serve un cambiamento vero, che punti alle priorità dei torinesi e della città prima delle logiche di potere. Un cambiamento vero può partire solo da un progetto civico, che valorizzi le migliori energie della città.

Quali sono le priorità nel programma del candidato sindaco Damilano?

TOLLERANZA ZERO PER RISTABILIRE LA SICUREZZA A TORINO

Paolo Damilano è un imprenditore: il suo obiettivo di Sicurezza a Torino parte da un’analisi economica, oltre che civica.

L’illegalità costa due volte. Ha un costo per i servizi di pubblica sicurezza ed ha un costo ancora più alto per i danni economici subiti dalla città. L’illegalità allontana gli investimenti, respinge il turismo, cancella posti di lavoro. Perciò, la sicurezza del cantiere Tav ed il proseguimento dei lavori sono necessari per il futuro del Paese.

Tolleranza zero per chi trasgredisce le leggi e le regole di convivenza civile: questo è il punto prioritario del programma di Damilano.

Sicurezza significa schierarsi a fianco delle Forze dell’Ordine e mettersi nei panni dei cittadini.

Da buon imprenditore, Damilano pensa ad un programma di risk management metropolitano finalizzato ad individuare i punti critici e prevenire le criticità.

Rientrano nel piano del candidato di centrodestra i presidi interforze (come quelli già usati a Barriera di Milano) da potenziare ed utilizzare nei quartieri più complessi. Intende rafforzare la presenza in strada dei vigili urbani nei quartieri: servirà ad incrementare la connessione tra cittadini e Comune per mappare le necessità di sicurezza e mantenere questa ‘mappa’ costantemente aggiornata.

Nel piano-sicurezza di Damilano non viene trascurata l’educazione alla legalità e alla tolleranza nelle scuole.

Damilano dichiara guerra alla microcriminalità ed alla criminalità organizzata da colpire al suo interno con misure di natura economica. Torino sarà la prima città a puntare su questo in stretto dialogo con Forze dell’Ordine e Magistratura. Con la stessa determinazione, bisognerà agire anche contro la corruzione a tutti i livelli.

SICUREZZA A TORINO E LAVORO PER FARLA TORNARE CIÒ CHE ERA

Bisogna restituire ai torinesi la Torino di una volta. La città, oggi abbastanza degradata, deve tornare a splendere. I torinesi sono stanchi di 30 anni di mal governo della sinistra ed è arrivato il momento giusto per cambiare. Queste le parole della senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli mentre stringeva la mano a Paolo Damilano nell’appuntamento al mercato di Santa Giulia qualche giorno fa.

Damilano non può che essere d’accordo come tutti i torinesi ‘stanchi’, del resto. Smania dalla voglia di fare cose importanti, concrete per i cittadini “che hanno paura di camminare per le nostre strade“. La sua intenzione è muoversi subito, una volta eletto, per la Sicurezza a Torino anche in merito alla situazione della malamovida in città. I giovani chiedono spazi tranquilli, hanno il diritto di vivere sano divertimento, di trovarsi di fronte ad una città in festa, ospitale.

I nostri sogni (che si chiamano progetti) hanno l’obiettivo di portare Torino oltre il grigiore, la crisi, la pandemia, i no.

Anche Matteo Salvini punta su Damilano: “E’ l’uomo giusto al posto giusto”. Secondo il leader della Legaè giusto “per una città industriale come Torino che negli ultimi anni ha perso occasioni” scegliere un imprenditore in grado di rilanciare il tessuto economico della città e di usare bene i fondi europei. E’ la persona giusta, non ha tessere di partito, ha a cuore la sua città e in testa tante idee.

Insomma, quello di Damilano sembra il profilo giusto: mette d’accordo tutto il centrodestra, dalla Lega a Forza Italia.

Più Sicurezza e percezione della sicurezza, Lavoro (l’ossessione per il 44% dei torinesi), rilancio dell’Economia: sono queste la basi su cui poggia il programma di Damilano.

Senza dimenticare che da ottobre bisognerà pensare ad una nuova forma di turismo. Torino ha tutte le carte in regola per tornare ad essere una delle città più ambite per i turisti.

CHI È PAOLO DAMILANO

Paolo Damilano, torinese, imprenditore, classe 1965, aspirante sindaco per il centrodestra, impegnato nel progetto Torino Bellissima.

Alla guida della storica Cantina Damilano di Barolo dal 1997, con il gruppo di famiglia controlla l’azienda Pontevecchio (acque minerali) con 6 marchi differenti (tra cui Sparea e Valmora) e marchi identitari della storia della città piemontese come il Pastificio Defilippis (uno dei più antichi d’Italia) ed il Bar Zucca (punto di ritrovo dei torinesi da oltre 50 anni). Per finire, il Massimo Camia Ristorante, un locale stellato.

E’ presidente della Film Commission Torino Piemonte dal 2013.

Approfondiamo il pensiero dell’imprenditore, candidato sindaco e uomo Paolo Damilano.

Come imprenditore e candidato sindaco Damilano sente il bisogno di restituire al suo territorio ciò che ha ricevuto. Una città è molto più di un’azienda.

Cosa significa per Damilano amministrare una città? Vuol dire prendersi la responsabilità di lasciarla migliore a chi verrà domani, quindi renderla migliore per chi la vive oggi.

Torino Bellissima, per lui, è molto più di una lista civica. È un progetto di rinascita: deve ricominciare a produrre, a creare sviluppo sostenibile, innovazione, ad attirare persone e capitali, a garantire sicurezza e lavoro. Deve tornare Bellissima: per storia e rango, Torino ha l’obbligo di essere Bellissima.

Bellissima come la donna. Sarà sempre dalla parte delle donne, di chi non può decidere e scegliere, di chi è vittima della violenza. Non è una questione politica ma umana.

La Tav non è solo una priorità, è inevitabile in una città che deve recuperare il suo posto tra le capitali globali. Dotarla di infrastrutture e trasporti adeguati al suo ruolo è essenziale.

In particolare, una delle sfide da cogliere assolutamente è fare di Torino un gigahub dell’auto ad impatto zero, l’auto del nostro futuro.

Francesco CIANO

Francesco Ciano