COME PREVENIRE GLI ATTACCHI FISICI AGLI SPORTELLI ATM
Nel mese di marzo scorso, diverse città italiane hanno siglato il nuovo Protocollo d’Intesa tra Prefettura, Polizia e ABI. Questo accordo, siglato a livello nazionale il 7 luglio 2020, ha l’obiettivo di prevenire e contrastare la criminalità ai danni delle banche e della clientela. Città come Pisa, Ascoli, Pavia, Catanzaro, Lecce e Caltanissetta hanno firmato il Protocollo d’intesa per rafforzare la reciproca collaborazione tra istituti bancari e Forze di Polizia con il concorso dell’Ossif (Centro di ricerca dell’ABI sulla sicurezza anticrimine) in linea con il quadro nazionale 2020. La minaccia criminale ai danni delle banche è il tema caldo di sempre.
Quali misure contiene il Protocollo d’intesa ABI?
Come prevenire gli attacchi fisici agli sportelli ATM?
In questo articolo
COME PREVENIRE GLI ATTACCHI FISICI AGLI SPORTELLI ATM? IL REPORT DI EUROPOL/EUCPN
Nel 2019, è stato pubblicato un Report intitolato “Prevenire gli attacchi fisici agli ATM – Sviluppare un approccio efficace“. Si tratta di un lavoro dettagliato e completo, frutto della collaborazione tra l’Agenzia dell’Unione Europea per la cooperazione tra le Forze dell’Ordine (Europol) e il segretariato della Rete europea di prevenzione della criminalità (EUCPN).
E’ stato redatto da esperti del settore e fornisce informazioni cruciali.
Si tratta di un documento che riassume le conclusioni della conferenza organizzata a gennaio 2019 che ha riunito Forze dell’Ordine, partner pubblici e privati per approfondire il tema della prevenzione di questo reato.
Gli attacchi fisici agli sportelli ATM, soltanto in Europa, nel 2017 hanno causato una perdita finanziaria di oltre 30 milioni di euro.
I metodi utilizzati dai criminali per attaccare gli sportelli ATM possono essere fisici o fraudolenti (come quelli malware). In questo focus, ci concentriamo su quelli prettamente fisici finalizzati a prelevare contante, che prevedono l’utilizzo di gas o esplosivi, sfondamento con auto-ariete con rimozione dell’ATM dalla sua installazione o della forza bruta (estraendo la cassaforte con l’uso di attrezzi da taglio o da rottura come smerigliatrici angolari o mazze),
Prima di dare uno sguardo a questo documento, vediamo quali sono le principali misure previste dal Protocollo d’Intesa tra Dipartimento della Pubblica Sicurezza e l’Associazione Bancaria Italiana.
PROTOCOLLO D’INTESA TRA DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA E L’ABI PER LA PREVENZIONE DELLA CRIMINALITÀ AI DANNI DELLE BANCHE
Le Prefetture di diverse città in Italia si stanno muovendo per firmare il Protocollo d’Intesa tra Dipartimento della Pubblica Sicurezza e l’ABI, con durata biennale, il cui quadro nazionale è stato firmato il 7 luglio 2020.
Tra le misure previste per la prevenzione, il contrasto e il monitoraggio della criminalità ai danni delle banche, troviamo:
– l’implementazione di difese passive;
– la georeferenziazione dei sistemi di sicurezza installati in luoghi pubblici o aperti al pubblico;
– la diffusione di sistemi per localizzare e tracciare le banconote rubate e renderle inutilizzabili;
– lo sviluppo della cultura della cybersecurity.
Si punta alla prevenzione di furti e rapine, atti vandalici e terroristici, attacchi ai bancomat, truffe ai danni di anziani, al contrasto dei crimini informatici, alla tutela del personale e della clientela delle banche, nonché alla prevenzione dei rischi di infiltrazione della criminalità nell’economia legale.
MISURE DI SICUREZZA PREVISTE NEL PROTOCOLLO D’INTESA ABI/PUBBLICA SICUREZZA
Tra le varie misure di sicurezza di cui le banche devono dotarsi, ricordiamo:
– videosorveglianza/videocollegamento, videoregistrazione digitale obbligatoria;
– allarme antirapina;
– sistema anticamuffamento;
– protezione perimetrale attiva/passiva;
– bancone blindato/area blindata ad alta sicurezza;
– dispositivo di custodia valori ad apertura ritardata e dispositivo di erogazione temporizzata del denaro;
– sistema di macchiatura, localizzazione e tracciabilità delle banconote rubate e dispositivi che rendano inutilizzabili le stesse;
– formazione anticrimine.
In particolare, per proteggere le apparecchiature ATM, le banche dovranno dotarsi di almeno due dei seguenti sistemi:
– impianto di allarme locale e/o remoto connesso a sensori antiscasso/antintrusione;
– blindatura del mezzo forte o rinforzo dei dispositivi di riferma, dispositivi attivi per proteggere i locali che contengono il mezzo forte o la vetrina dove è installato;
– rinforzo aggiuntivo della vetrina dove è ubicato lo sportello ATM o lo spazio antistante con difese passive (dissuasori, putrelle, archetti);
– sensori per la rilevazione di gas o dispositivi che impediscano l’esplosione;
– dispositivi che impediscano l’introduzione di materiale esplosivo o gassoso nel mezzo forte;
– misure hardware/software per la proteggere le componenti per l’interazione con la carta.
Le banche si impegnano a segnalare nel Data-Base Anticrimine di OSSIF tutti gli apparati di videosorveglianza presenti sulla pubblica via e tutte le misure di sicurezza adottate presso le proprie dipendenze per creare una mappatura unica nazionale.
Detto questo, concentriamoci sul nostro focus e andiamo a spulciare tra le pagine del Report Europol/EUCPN.
MISURE PREVENTIVE ED OPERATIVE CONTRO GLI ATTACCHI FISICI AGLI ATM
Seppure il tasso di successo degli attacchi agli ATM risulti basso (solo un terzo va a buon fine), i danni causati da esplosivi o sfondamenti possono risultare notevoli.
Gli sportelli bancomat più vulnerabili sono quelli in costante aumento, ovvero gli ATM di servizio autonomo situati in locali commerciali o nei pressi delle stazioni di servizio, supermercati, alberghi, aeroporti. Sono gli sportelli più a rischio, i preferiti dai ladri.
I gruppi criminali specializzati in attacchi fisici agli sportelli ATM si organizzano con sopralluoghi, ricognizioni approfondite per valutare giorno e ora in cui il bancomat viene rifornito, l’ambiente circostante, le relative misure di sicurezza (TVCC, sensori di allarme, ecc.), le vie di fuga. Preparano anche una serie di azioni per ostacolare e impedire l’intervento delle Forze dell’Ordine: manomettono l’illuminazione pubblica ed i sistemi di allarme, creano blocchi stradali.
Per contrastare in modo efficace gli attacchi fisici agli sportelli automatici, è importante adottare un approccio che combini misure preventive ed operative, una strategia di prevenzione chiara dopo aver valutato il profilo di rischio. Per valutare il rischio di attacchi, bisogna analizzare vari fattori: ubicazione dell’ATM ed ambiente circostante, tipologia di sportello, sistemi di sicurezza integrati (tra cui TVCC, Nebbiogeni), punti di forza e punti deboli.
Quali sono le strategie più efficaci per prevenire e contrastare i criminali?
PREVENIRE GLI ATTACCHI FISICI AGLI ATM: LE 3 STRATEGIE PIÙ EFFICACI
Sono tre le strategie più efficaci contro i criminali: si tratta di misure che puntano a ridurre le intenzioni e le capacità operative dei ladri.
Consistono nel:
– ridurre le ricompense, ovvero ridurre la quantità di contante, svuotare l’ATM di notte, aumentare il numero/frequenza di rifornimenti, rovinare il bottino con l’uso della colla o con sistemi intelligenti di neutralizzazione delle banconote (IBNS) che le macchiano con inchiostro per contrassegnarle come rubate. E’ possibile utilizzare anche marcatori a infrarossi nell’inchiostro per rilevare i biglietti macchiati tramite accettatori di banconote;
– aumentare il rischio per i criminali di essere scoperti e puniti utilizzando TVCC non visibili e dispositivi di ascolto per individuare un attacco in tempo reale, condivisione transfrontaliera delle informazioni per individuare in tempo reale un possibile attacco, per lo scambio di dati forensi in Europa, per rafforzare l’approccio operativo;
– aumentare lo sforzo per accedere al bottino. Come? Garantendo un ambiente resistente alla criminalità, potenziando le misure di sicurezza e sorveglianza o cambiando l’ubicazione dell’ATM. Realizzando misure architettoniche come macchine ad accesso posteriore. Rafforzando gli sportelli con serrande o materiali che resistono a gas, esplosivi solidi, ecc. Installando sistemi Nebbiogeni di sicurezza (la soluzione migliore per noi in quanto serve ad impedire i danni).
NEBBIOGENO CONTRO GLI ATTACCHI FISICI AGLI SPORTELLI ATM
Il sistema Nebbiogeno collegato all’impianto di allarme rende il più delle volte impossibile l’attacco all’ATM azzerando i danni.
Consente di riempire rapidamente l’ambiente con una fitta nebbia impedendo all’intruso di vedere, rallentando la sua azione e dando il tempo alle Forze dell’Ordine di intervenire o spingendolo a scappare.
.
PREVENIRE GLI ATTACCHI FISICI AGLI ATM: L’IMPORTANZA DELLA CONDIVISIONE DELLE INFORMAZIONI
Il segreto per individuare e punire gli aggressori degli ATM è condividere le informazioni tra tutti i soggetti interessati nella lotta contro la criminalità ai danni delle banche (fornitori di ATM, Forze dell’Ordine, Procura, autorità pubbliche, società di sicurezza, ecc.).
Il videocollegamento nei sistemi di videosorveglianza, in particolare l’adozione del Videoallarme per il monitoraggio in tempo reale, è il massimo che si può fare. Consente interventi tempestivi, più rapidi, l’individuazione di attacchi imminenti, la possibilità di catturare i criminali in flagranza di reato.
E’ importante tanto la cooperazione nazionale quanto l’alleanza internazionale. I vari Paesi dovrebbero condividere informazioni non solo per supportare le indagini ma perché i sospetti colpevoli possono essere condannati per recidiva in un altro Paese.
Lo scambio di informazioni operative a livello internazionale è l’attività primaria di Europol, che promuove una sempre maggiore cooperazione e condivisione di informazioni multidisciplinare e multilivello tra tutti i soggetti interessati.
La creazione di un database forense e la standardizzazione delle tecnologie in Europa potrebbero favorire ulteriormente le indagini e la cooperazione internazionale.