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PROTOCOLLO DI SICUREZZA #OGNUNOPROTEGGETUTTI DEL POLITECNICO DI TORINO
Siamo alla Fase 2 dell’emergenza Covid-19 e siamo stanchi. Noi imprenditori, con tutto il rispetto per l’operato del Governo, non possiamo permetterci uno stop prolungato né tantomeno rischiare il fallimento. Ci sembra ragionevole il Protocollo di Sicurezza #Ognunoproteggetutti proposto, di recente, dal Politecnico di Torino. Vogliamo approfondirne il contenuto in questo focus.
E’ stato pubblicato online il 16 aprile scorso, avanza proposte dettagliate e ben strutturate.
La parola d’ordine è RIPARTIRE.
Il Rapporto dello studio effettuato dalla task force di esperti tecnico-scientifici coordinata dal Politecnico e dagli altri Atenei piemontesi suggerisce procedure per una ripresa in sicurezza delle attività lavorative. La squadra di lavoro è composta da 80 esperti delle Università piemontesi, centri di ricerca, enti, associazioni, imprese, sindacati, start-up e società di servizio.
Le aziende candidate a sperimentare le procedure nella propria realtà produttiva sono oltre 40.
In Fase 2, vengono proposte le misure principali per consentire ai dipendenti di lavorare in sicurezza. Misurazione della temperatura all’ingresso in azienda, barriere di plexiglas che separano le scrivanie, uso di mascherine adeguate, compilazione di un diario dei sintomi e dei contatti interpersonali. Si propone anche il lunchbox da consumare in ufficio o all’aperto.
Queste sono solo alcune delle regole da seguire se vogliamo che a maggio la macchina produttiva riparta a tutto gas.
PROTOCOLLO DI SICUREZZA #OGNUNOPROTEGGETUTTI: IL SIGNIFICATO DELL’HASHTAG
Il Progetto coordinato dal Politecnico di Torino è denominato “Imprese aperte, lavoratori protetti”.
Il Protocollo di Sicurezza #ognunoproteggetutti non ha scelto questo hashtag a caso. Lo slogan racchiude in sé il punto chiave del progetto stesso. Significa condivisione, fiducia reciproca tra imprenditori e dipendenti. Esprime la consapevolezza che tutela e sicurezza di tutti dipendano dal rispetto reciproco, dall’assumersi ognuno le proprie responsabilità.
Le linee guida forniscono indicazioni chiare e precise sul modus operandi, su come gestire la riapertura nella Fase 2 secondo metodologie semplici, sostenibili ed applicabili a qualsiasi realtà aziendale come, ad esempio, la garanzia del distanziamento minimo, l’uso di mascherine adeguate, l’igiene e la sanificazione dei luoghi di lavoro.
PROTOCOLLO DI SICUREZZA #OGNUNOPROTEGGETUTTI: I 4 FATTORI DI SICUREZZA
Le aziende e le attività produttive, culturali e ricreative che hanno aderito al Protocollo di Sicurezza #ognunoproteggetutti come beta-tester per la sperimentazione del progetto sono oltre 40.
Il Rettore del Politecnico Guido Saracco ha dichiarato: “È quanto mai importante, in questo momento di difficoltà, metterci al servizio del Paese con le nostre competenze“.
Il Protocollo è frutto del lavoro di 5 gruppi di esperti e tecnici e si basa su 4 principali fattori di sicurezza:
- Prevenzione;
- Monitoraggio;
- Informazione;
- Formazione per prevenire e contenere il contagio da Coronavirus.
Vediamo quali sono i principali aspetti che interessano la proposta del Politecnico di Torino.
GESTIONE ALL’INTERNO DELLE AZIENDE: INGRESSI, SPAZI, TURNI
Nel Rapporto viene indicato come gestire ingressi in azienda, turni e spazi.
Questo importantissimo aspetto spazia dalla distanza interpersonale minima all’adozione di dispositivi di sicurezza.
La distanza interpersonale va adottata in rapporto alle superfici dei locali: la maggiore densità di occupazione riguarda le aree di transito come i corridoi, mentre quella minore si riferisce ad aree di sosta critiche (area fumatori, mense).
Il Progetto indica l’adozione di dispositivi di monitoraggio non invasivo (soprattutto telecamere IR, telecamere che integrano intelligenza artificiale). Il tutto nel rispetto della privacy.
E’ importante anche suddividere i lavoratori in squadre.
PROTOCOLLO DI SICUREZZA #OGNUNOPROTEGGETUTTI: QUALI MASCHERINE USARE
C’è tuttora molta confusione riguardo alle tipologie di mascherine da usare in azienda come dispositivo di prevenzione della trasmissione del contagio.
Il Politecnico di Torino propone tipologie diverse in base alle varie mansioni ovvero:
– mascherine chirurgiche con livello di qualità testato indicate per i lavoratori comuni;
– dispositivi FFP2/FFP3, guanti e cuffie per capelli indicati per mansioni specifiche (guardiani, addetti alla rilevazione della temperatura corporea agli ingressi, squadre di emergenza, cassieri, ecc.).
Insieme alle mascherine, ogni dipendente avrà a disposizione un kit di protezione individuale che include 2-4 mascherine per uso quotidiano e gel igienizzante (utile per la prevenzione anche sui mezzi pubblici).
PROTOCOLLO DI SICUREZZA #OGNUNOPROTEGGETUTTI: QUALI TECNOLOGIE ADOTTARE
Il Protocollo di Sicurezza #ognunoproteggetutti dà ampio spazio al tipo di tecnologie da utilizzare nella Fase 2 specificando che queste vanno potenziate in base allo sviluppo tech di ogni realtà aziendale.
Ecco quali tecnologie suggerisce:
– metodi di screening diagnostico economici, veloci, estendibili su larga scala (come app di autovalutazione dei sintomi, tele-diagnosi, rilevamento della temperatura con visori IR)
– adozione di diari online per il tracciamento;
– formazione online mirata;
– sistemi di simulazione dei flussi e degli spazi;
– applicazioni che segnalano assembramenti volti ad impedire che l’utente si rechi in determinati luoghi affollati;
– realtà virtuale da utilizzare per il lavoro e la formazione.
Il Politecnico di Torino suggerisce tecnologie che qualsiasi realtà imprenditoriale può sfruttare (a livello tecnico ed economico).
LA QUESTIONE PIÙ DELICATA: I TRASPORTI
Ci abbiamo pensato tutti. Quella dei trasporti e dei mezzi pubblici da utilizzare per recarsi al lavoro è il tema più delicato.
Sarà possibile utilizzare metro, autobus, tram ma con coscienza, responsabilità e massima condivisione tra passeggeri, gestori dei mezzi, autisti.
Per raggiungere l’obiettivo della massima sicurezza, sarà necessario rispettare le distanze interpersonali minime (almeno 1 metro), ridurre assembramenti e affollamenti, sanificare i mezzi di trasporto, utilizzare mascherine.
E’ altrettanto importante eseguire controlli sui contagi tra gli autisti.
FASE 2: ABITUARSI AD UNA REALTÀ LAVORATIVA DIVERSA
Si tornerà in ufficio, in negozio, in fabbrica con la consapevolezza che qualcosa è cambiato nella realtà quotidiana e lavorativa. Ci stiamo abituando all’idea mentre molti (le attività rimaste aperte) si sono già abituati.
Bisogna continuare ad evitare assembramenti ed affollamenti un po’ ovunque attraverso varie strategie tra cui:
– ingresso scaglionato o a turni in azienda e sui mezzi pubblici;
– gestione degli accessi con app di programmazione;
– riduzione o eliminazione delle riunioni ‘fisiche’ (con preferenza per le videoconferenze);
– dipendenti suddivisi in squadre considerando l’eventuale presenza di lavoratori ‘deboli’ rispetto al coronavirus;
– utilizzo della realtà virtuale e formazione interattiva;
– riconferma e potenziamento dello smart working e lavoro agile.
Per teatri, cinema, musei, sale, biblioteche, c’è da valutare i vincoli fisici e la maggiore difficoltà nel sanificare gli ambienti. Allo scopo di mantenere il dovuto distanziamento sociale, le sale vedranno ridurre i posti a sedere. Nelle biblioteche si potranno applicare barriere di plexiglas.
PROTOCOLLO DI SICUREZZA #OGNUNOPROTEGGETUTTI: SUPPORTO ALLE IMPRESE
Tutte le misure di prevenzione e sicurezza previste dal Protocollo di Sicurezza del Politecnico di Torino prevedono dei costi per le aziende che vanno supportate.
Il gruppo di lavoro del Politecnico di Torino, per il supporto alle imprese, propone misure di finanziamento mirate da parte dell’Unione Europea, dello Stato e delle Regioni più di quanto sia disponibile attualmente.
Propone anche l’istituzione di filiere autoctone per la produzione e l’acquisto centralizzato dei dispositivi di prevenzione e sicurezza. Ad esempio, si suggeriscono linee guida per la fabbricazione e convalida di mascherine “di comunità” in Italia con un idoneo livello di qualità, che possano coprire le necessità di tutta la popolazione.
Per il settore turismo e l’indotto legato a svago e tempo libero, la ripresa ed il ritorno ad una nuova normalità sarà molto più lenta.
IL PROGETTO È AL VAGLIO DEL GOVERNO
Il Protocollo del Politecnico di Torino, un vademecum di 250 pagine, è stato adottato dalla Regione Piemonte. Sono in corso le prime sperimentazioni su aziende e realtà produttive scelte come casi di studio. L’iniziativa è aperta a tutti, viene ritenuta un lavoro collettivo, un work in progress.
A questo punto, il prossimo obiettivo è nazionalizzare il Piano: verrà sottoposto all’attenzione del Governo guidato dal premier Giuseppe Conte.
Ciò che evidenzia, in particolare, il prof. Saracco riguarda le mascherine.
Serve una normativa sulle mascherine durevoli.
Secondo lo studio del Politecnico, i fabbisogni per i lavoratori italiani saranno più o meno questi: circa un miliardo di mascherine con adeguato livello di qualità al mese, 9 milioni di litri di gel igienizzante, 456 milioni di guanti, 2,1 milioni di termometri.
La normativa vigente considera solo le mascherine di tipo chirurgico con scarse prestazioni, insufficienti perché i lavoratori devono cambiarle ogni 4 ore.
In Italia manca una normativa che è stata, invece, adottata da altri Stati (Francia, Spagna) per garantire tipologie di mascherine con alte prestazioni, realizzate con tessuti lavabili, presidi reali e duraturi.