In questo articolo
QUALI SONO I GIORNI E GLI ORARI PREFERITI DAI LADRI PER COMMETTERE FURTI E RAPINE?
Sono un specialista in sistemi di sicurezza e per proteggere i miei clienti mi documento, studio e mi pongo delle domande, una di queste è:
I Ladri in che orari preferiscono commettere furti e rapine?
Ho trovato una risposta (la più recente, in termini statistici) basata sulla ricerca condotta da Transcrime, Centro universitario di ricerca di criminologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Fondato nel novembre 1994 come Gruppo di ricerca sulla criminalità transnazionale del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università degli Studi di Trento, nel 2000 si è trasformato in Centro Interdipartimentale di ricerca sulla criminalità transnazionale. Si è, così, esteso integrando criminologia, diritto, economia, statistica, sociologia e psicologia.
Nel 2019, le due Università consorziate hanno deciso di trasferire la sede amministrativa da Trento a Milano. Nel 2015, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Transcrime, al fine di potenziare i progetti di ricerca, hanno creato lo spin-off Crime&tech che traduce le ricerche di criminologia in veri e propri modelli, strumenti ed applicativi per imprese ed enti pubblici. L’obiettivo è utilizzare i risultati di ricerche ed analisi statistiche in strumenti per valutare e prevenire rischi in vari ambiti criminali (furti, rapine, criminalità organizzata, frodi).
Torniamo al nostro focus e cerchiamo, grazie allo studio più recente di Transcrime, di rispondere alla domanda:
Quali sono gli orari preferiti dai ladri?
Furti e rapine: dati statistici del Ministero dell’Interno
La domanda che ci siamo posti è importante sia in termini di sicurezza per cittadini e commercianti sia nell’ambito della polemica sollevata sulla riforma della legittima difesa. I riflettori sono tutti puntati su furti e rapine in Italia e gli orari sono la chiave del dibattito.
- Cosa dicono i dati?
- Quali sono gli orari più frequenti in cui si verificano gran parte delle effrazioni negli appartamenti e nei negozi?
Non è facile rispondere considerando due elementi:
- I dati riferiti agli orari sono contenuti nelle denunce. Queste informazioni non sono pubblicamente accessibili;
- Non sono pochi coloro (cittadini o commercianti) che non denunciano affatto i reati subiti togliendo, quindi, alla ricerca molti dati necessari per l’analisi statistica: possono, quindi, esserci delle sottostime rispetto al dato reale. Non dimentichiamo, infatti, che nel decennio 2004-2014 preso in esame da Transcrime i furti in abitazione sono più che raddoppiati e le denunce per rapina sono diminuite
Sulla base di statistiche del Ministero dell’Interno, gran parte dei furti avvengono tra le 14 e le 18.
Nel 2015, secondo l’Ufficio Centrale di Statistica del Viminale, le abitazioni private vengono prese di mira dai ladri soprattutto nei principali centri urbani, più popolati e ricchi. Riguardo agli esercizi commerciali non esistono dati netti sull’andamento di furti e rapine. Ciò che viene riportato dal Viminale è che i negozi sono ‘violati’ da ladri e rapinatori soprattutto in determinate zone italiane: nelle province della pianura veneta, a Bologna, Firenze Palermo e Bari.
Cosa dicono i dati statistici?
Furti e rapine: i dati riportati da Transcrime
Il centro interuniversitario Transcrime, che studia la criminalità nazionale ed internazionale in stretta collaborazione con le forze dell’ordine, ha condotto la sua ricerca analizzando i furti avvenuti in un campione composto da 1.204 comuni italiani (35% circa della popolazione italiana) ha dimostrato che i furti si concentrano prevalentemente nei mesi da ottobre a gennaio, nei giorni di venerdì e sabato e tra le 8 e le 10 del mattino o tra le 17 e le 20 di sera.
Per le rapine, prevale la prima fascia oraria rilevata per i furti in abitazione, ovvero tra le 18 e le 21.
La domenica risulta il giorno in cui si verificano meno furti e rapine, mentre, su base annuale, sia i furti sia le rapine avvengono soprattutto d’inverno (con picchi a dicembre).
Il rischio di furto o rapina varia a seconda dell’area geografica o delle dimensioni del quartiere. Aumenta in maniera esponenziale nelle regioni del Nord e nei comuni medio/grandi (da 100 mila abitanti in su).
Esiste anche un effetto ‘contagio’ tra edifici già svaligiati e immediatamente contigui.
Orari preferiti dai ladri e la riforma della legittima difesa
Il Viminale e Transcrime hanno evidenziato orari diurni maggiormente a rischio: una fascia oraria che esula da quella prevista per il ricorso ad armi per legittima difesa. In base all’attuale normativa, la legittima difesa dai ladri in casa con armi è limitata agli orari notturni ma c’è da considerare che in autunno e in inverno fa buio prima, quindi potrebbero esserci dei margini di variabilità.
Le proposte di legge della Lega sulla legittima difesa per arrivare ad una riforma sono al centro di un animato dibattito tra Matteo Salvini e Francesco Minisci, Presidente dell’Anm. Quest’ultimo dichiara che se uno degli 8 disegni di legge presentati venisse approvato “rischierebbe addirittura di legittimare reati gravissimi, fino all’omicidio”.
Per legittima difesa s’intenda l’eventualità di aggressione estrema per cui la vittima di furto rischia l’incolumità, non di certo il caso in cui un ladro ruba o si arrampica sul balcone: in quel caso, non si può di certo sparare per fermarlo.
Il sistema predittivo di Transcrime e l’importanza del Controllo del Vicinato
Dallo studio condotto da Transcrime ad oggi la situazione è cambiata ed è importante, che non si fermi e venga alimentato da dati sempre nuovi perché il suo team di ricercatori ha messo a punto un software in grado di prevedere le mosse dei criminali. I dati vengono analizzati per sviluppare modelli di previsione utilizzando equazioni, algoritmi.
Il software sviluppato da Transcrime arriva a prevedere furti e rapine, elabora un modello predittivo per il futuro identificando fattori di rischio e protettivi.
Nello studio pubblicato ad aprile 2015, ad esempio, a Milano i ricercatori hanno predetto circa il 30% sul totale dei furti, a Bari il 41,6%, a Roma il 47,1%. Il modello, seppure da perfezionare, funziona e può essere esteso a qualsiasi città italiana, inclusi i piccoli centri. Finora, però, nessun amministratore si è fatto avanti per realizzare nel proprio Comune mappe di rischio per prevedere furti e prevenire reati.
All’estero, è attivo da tempo il ‘predictive policing’: a Manchester, ad esempio, il sistema predittivo ha ridotto del 27% i furti nel 2015 risparmiando un danno stimato di un milione di sterline.
Negli USA, un altro sistema valido per far calare i crimini dl un ulteriore 26% è il Controllo del Vicinato basato sul ruolo attivo e partecipativo dei cittadini. In questo contesto, la funzione svolta dai sistemi antifurto, antintrusione e impianti di allarme collegati con le forze dell’ordine è fondamentale.
Furti e rapine: i soggetti e le zone più a rischio, dati aggiornati
Riportiamo qualche dato aggiornato riferito ai soggetti ed alle aree più a rischio in Italia. In un Paese dove si continua a registrare un calo delle denunce, i più esposti al rischio di furto sono gli abitanti delle zone periferiche delle grandi città e delle regioni centrali: zone isolate, localizzate in aperta campagna e confinanti con terreni che permettono ai ladri rapide vie di fuga. Questi reati si verificano nelle ore serali e notturne e in gran parte dei casi, si tratta di piccoli gruppi di malviventi che entrano nelle case per compiere furti”. Sanno già che, se vengono arrestati, rischiano metà della pena rispetto a quella prevista per la rapina. Non sono professionisti e, se prima si trattava di gruppi provenienti dai Balcani o dall’Est Europa, oggi sono perlopiù nordafricani e centrafricani. I furti degenerano facilmente in rapine, a volte con ricorso estremo alla violenza. I ladri sono più imprevedibili e pericolosi, soggetti inclini alla violenza che la usano fin dall’inizio.
“Le statistiche non dicono tutto. I ladri ora rubano quando c’è qualcuno in casa, ecco perché serve la legittima difesa”.
La legittima difesa è l’emergenza numero uno in Italia, la questione più delicata, che si tratti di armi o sistemi di sicurezza tempestivi come il nostro allarme Vokale che usa la voce come arma di difesa personale consentendo di lanciare la richiesta d’aiuto alle forze dell’ordine in tempo reale per attivare un intervento tempestivo.
Francesco Ciano
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1 Commento.
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