ORGANIZZAZIONI CRIMINALI STRANIERE IN ITALIA:

LA RELAZIONE DELLA DIA

 

Tra le più recenti organizzazioni criminali straniere in Italia, la Direzione Investigativa Antimafia (DIA) ha individuato – a seguito dell’inchiesta (settembre 2017) che ha sgominato una banda a Chivasso (Torino) – la criminalità georgiana specializzata in furti in casa.

Nella sua lunga relazione semestrale (i cui dati si riferiscono al periodo tra luglio e dicembre 2017), la Dia ha identificato professionisti dei furti in appartamento il cui strumento abituale è la chiave bulgara. Questi professionisti fanno parte di gruppi criminali ben organizzati, i cui principi di ‘solidarietà’ fra membri sono molto simili a quelli tipici delle organizzazioni mafiose.

Ogni membro ricopre un ruolo ben preciso, i colpi vengono tutti pianificati con cura, nulla viene lasciato al caso. I beni rubati vengono portati in Georgia, il ricavato in denaro finisce in una cassa comune per essere destinato all’attività organizzativa.

 

Organizzazioni criminali straniere in Italia: la Dia traccia una mappa

La Dia ha tracciato una mappa che include l’attività illecita di sei organizzazioni criminali straniere in Italia in base alla nazionalità ed alla regione all’interno della quale si sviluppano, ognuna con le sue caratteristiche, i suoi ‘traffici’, il suo modus operandi.

Esiste una “forte interazione tra sodalizi italiani e di matrice straniera” nello scenario criminale nazionale, seppure le caratteristiche cambino a seconda dell’area geografica in cui operano.

Nel Sud Italia, la criminalità straniera organizzata agisce, prevalentemente, “con l’assenso delle organizzazioni mafiose autoctone”. Nelle altre regioni italiane, le organizzazioni criminali straniere riescono a ritagliare spazi di autonomia operativa.

Traffico di stupefacenti, di armi, reati associati all’immigrazione clandestina ed alla tratta di persone da avviare al lavoro nero ed alla prostituzione, furti, contraffazione: sono questi i ‘settori’ che rappresentano maggiormente l’operatività di queste organizzazioni.

Analizzando i dati raccolti, la Dia evidenzia il narcotraffico, la contraffazione ed il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina come i più remunerativi business criminali. I principali gruppi attivi in questi settori dell’illecito interagiscono con soggetti italiani e holding malavitose transnazionali.

Una cosa è certa: le attività criminali registrate dalle inchieste giudiziarie sono soltanto una minima parte delle potenzialità operative della criminalità straniera presente in Italia e ramificata in tutto il mondo.

Per un’efficace azione contro le organizzazioni criminali straniere in Italia (al pari delle mafie italiane), è necessario sviluppare strumenti (anche di tipo normativo) di cooperazione internazionale per avere un panorama ampio e chiaro della criminalità organizzata transnazionale e adottare le migliori strategie per colpirla.

Vediamo quali sono le sei principali organizzazioni criminali straniere in Italia.

 

La criminalità albanese

Tra le diverse organizzazioni criminali straniere in Italia, quella albanese è la più presente e ramificata. Ha diverse caratteristiche: capacità di reclutare costantemente giovani leve, metodi violenti nel risolvere dissidi tra bande rivali. La criminalità schipetara opera prevalentemente nell’ambito del narcotraffico, sfruttamento della prostituzione e reati contro il patrimonio.

Riguardo al traffico di stupefacenti, è stata individuata una rete di mediatori marocchini, egiziani e siriani che raccoglieva denaro contante per trasferirlo nei loro Paesi di origine come pure in Ungheria, Libia ed Emirati Arabi Uniti. L’importo complessivo stimato è di 10 milioni di euro circa.

L’operazione “Hawala.net” conclusa a Bari e Catania (10 maggio 2017) dalla Polizia di Stato ha permesso l’arresto di 5 soggetti (somali ed etiopi) con l’accusa di associazione per delinquere, favoreggiamento dell’immigrazione e permanenza clandestina in Italia (di centinaia di somali a cui è stata fornita falsa documentazione), corruzione, falso, uso indebito di canali finanziari non censiti attraverso cui hanno movimentato ingenti somme di denaro. I singoli migranti corrispondevano questo denaro per organizzare e gestire il viaggio verso località del Nord Europa.

Per il traffico di droga (in particolare, ingenti quantitativi di marijuana), le indagini hanno confermato collegamenti tra consorterie del territorio brindisino e l’Albania.

 

La criminalità rumena

La criminalità rumena si muove, principalmente, nell’ambito del traffico di droga, sfruttamento della prostituzione (di giovani connazionali), furti (specie quelli in appartamento) per i quali spesso agiscono in collaborazione con albanesi.

Specie nel Nord Italia, i rumeni sono specialisti dei reati contro il patrimonio su commissione. Seguono altre attività illecite come la clonazione di carte di credito, manomissione di sportelli bancomat.

Sono state rilevate correlazioni di tipo criminale (intermediazione illecita e sfruttamento di manodopera rumena in totale assenza di garanzie di tutela e sicurezza) tra rumeni ed imprenditori italiani del valore totale stimato di 10 milioni di euro.

 

La criminalità nigeriana

La criminalità nigeriana è una delle organizzazioni criminali straniere in Italia tra le più diffuse su gran parte del territorio nazionale: in particolare Piemonte, Veneto e Lombardia (al Nord), Campania e Sicilia (al Centro e Sud). Numerosi sono gli irregolari nigeriani nel nostro Paese.

Quella nigeriana è una criminalità specializzata nel traffico di droga, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, tratta di esseri umani per lo sfruttamento della prostituzione (anche minorile).

Ha una peculiarità operativa, in Italia come in altri Paesi nel mondo: la sua componente esoterica di tipo voodoo e ju-ju. Le ‘confraternite’ più note, in questo senso, sono la SEC (Supreme Eye Confraternity) e la Black Axe Confraternity. Attraverso i rituali esoterici (praticati con i loro capelli, sangue e unghie) le vittime pronunciano un giuramento perdendo la propria individualità. Diventano, in questo modo, proprietà dei trafficanti e non riescono a sfuggire alla loro rete per paura di ritorsioni: le vittime vengono minacciate e sono soggetti a violenze e minacce anche i loro familiari in Nigeria.

La prostituzione è una delle principali fonti di finanziamento della criminalità nigeriana: alle donne reclutate viene fornita falsa documentazione per la regolarizzazione in Italia.

 

La criminalità cinese

Come tutte le organizzazioni criminali straniere in Italia anche quella cinese trova nello sfruttamento della prostituzione una delle più importanti fonti di finanziamento: di conseguenza, è dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (finalizzata alla tratta ma anche al lavoro nero).

Tra le principali attività illecite ritroviamo anche i reati contro la persona, rapine, estorsioni ai danni di connazionali, contraffazione di marchi, falsificazione di documenti, contrabbando di sigarette e, in misura minore, gioco d’azzardo e traffico di stupefacenti.

Da sottolineare come la criminalità cinese si affidi al supporto di professionisti italiani, in ambito contabile, per evadere il fisco.

 

La criminalità nordafricana

Traffico e spaccio di droga sono la principale attività della criminalità nordafricana. In alcune aree territoriali, hanno il monopolio del narcotraffico anche grazie alla complicità e collaborazione di italiani o soggetti di altre nazionalità. I nordafricani importano sostanze stupefacenti provenienti dalla zona ovest del Nord Africa attraverso la Spagna. Sono sufficientemente integrati nella rete criminale su tutto il territorio italiano (incluse le aree tradizionali in cui sono presenti organizzazioni mafiose) e questa integrazione permette loro di gestire ogni fase del narcotraffico in modo autonomo.

Oltre al traffico di droga, continua l’attività criminale nordafricana legata all’immigrazione clandestina di connazionali. In particolare, sono coinvolti in questa attività illecita i maghrebini, soprattutto marocchini e libici, che trasportano migranti dalle coste nordafricane in direzione di quelle siciliane.

 

La criminalità dei Paesi Ex Urss

Le organizzazioni criminali straniere in Italia includono anche gruppi organizzati malavitosi dei Paesi provenienti dall’ex Unione Sovietica. I loro interessi si concentrano su reati predatori (contro il patrimonio), traffico di droga e armi, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione (con reclutamento, soprattutto, di donne moldave, lettone, estone, bielorusse da destinare alla strada o ai locali notturni).

A Lecce, in due diverse operazioni, la Polizia di Stato ha fermato cittadini russi e bielorussi che operavano come scafisti per il trasporto di migranti provenienti dalla Turchia.

Ricordiamo la criminalità georgiana altamente specializzata nei furti in appartamento.

 

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Francesco Ciano

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